A un passo da un mondo perfetto di Daniela Palumbo. Pickwick, 2019

Germania, 1944.

La protagonista è una ragazzina di undici anni, Iris, figlia di un comandante delle SS e che si trasferisce con la famiglia nei pressi di Berlino a seguito di un incarico presso il campo di detenzione.

Il romanzo segue la crescita di Iris, il passaggio delicato dalla fanciullezza alla adolescenza, passaggio che include fisiologicamente uno sguardo diverso sul mondo, implica la formazione naturale dei dubbi e delle prime incertezze su quello che fino ad allora si è creduto.

Il mondo perfetto è quello in cui Iris ha creduto di vivere, quello circondato da un cancello che fisicamente e metaforicamente l’ha separata dal dolore e dalla verità di una situazione storica difficilissima.

I genitori e altre figure adulte amatissime da Iris hanno sempre costituito per lei la lente attraverso cui leggere il mondo, come è normale che sia per ogni bambino.

Ma il mondo esterno irrompe lentamente, si fa spazio attraverso una crepa che diventa sempre più ampia e che ospita le angosce e gli interrogativi rispetto a situazioni per cui le risposte degli adulti non risultano più soddisfacenti.

Un romanzo che non trascura una prima parte in cui descrive quanto importante e forte sia l’impianto ideologico su cui le convinzioni degli adulti sono fondate e quanto questo abbia radicalmente formato la protagonista. Proprio convincendo il lettore della forza di questa educazione che Daniela Palumbo descrive poi la rottura progressiva di quel baluardo contro il dolore, permettendoci di vivere insieme a Iris il grande sforzo umano che compie per aprirsi alla vita.

Il supremo atto di ribellione verso i padri ha la forma della compassione provata nei confronti di un altro uomo,  accettato e riconosciuto tale, laddove il mondo guidato dagli adulti di riferimento vi riconosce un essere poco più che animale. 

Una storia personale di crescita e consapevolezza, come quella che tutti gli adolescenti vivono nel momento in cui lo sguardo e il pensiero acquista una propria autonomia.

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